VILLARIGATTI

Il territorio dove sorge Villa Rigatti, con l’arrivo delle truppe francesi all’inizio del diciannovesimo secolo, è stato interessato da un vasto programma di censimento delle proprietà fondiarie e dei fabbricati presenti. Lo scopo di tale programma era semplice: riscuotere un congruo importo attraverso delle tasse atte a finanziare nuove campagne d’armi delle Truppe Napoleoniche.

STORIA

La documentazione giunta a noi, datata anno 1811, riporta che in quel di Fiumicello, in località San Valentino sulla strada in direzione di Aquileia, sull’odierna via Giacomo Matteotti, non era ancora sorta la villa della nobile famiglia De Peteani, ne gli altri palazzi nobiliari adiacenti dei Montanari o dei Lukas che, assieme alla Chiesa di San Valentino, costituiscono il cuore storico del paese.

Solamente alcuni decenni dopo (tra il 1825 – 1832) la Villa risulta dalle carte dell’ufficio storico, composta da due ingressi separati: uno orientato a nord, (collegata all’odierna via della Libertà) e uno orientato a sud (attuale ingresso posto in via Giacomo Matteotti).

Il Parco, attiguo alla Villa, è stato valorizzato e successivamente inglobato nella stessa grazie al sostegno economico del barone De Peteani.

Egli l’arricchì, attraverso un’oculata selezione, con l’inserimento di reperti storici e archeologici di epoca romana provenienti presumibilmente dalle sue proprietà, in quanto amante della Storia e dell’Arte.

Solamente nel ventesimo secolo, in concomitanza con il primo conflitto mondiale (1915-1918), i citati reperti archeologici vennero trasferiti presso il Civico Museo Archeologico di Aquileia in quanto il paese di Fiumicello risultava possibile bersaglio delle batterie Austriache.

Ai primi del millenovecento è documentata una modifica strutturale alla Villa. Il prolungamento ad ovest venne demolito con la creazione di un sottoportico, che risulta visibile ancora oggi.
La proprietà della Villa, dopo i De Peteani, divenne dimora nel 1931 per Federika Della Noce Fischer e solamente tre anni dopo, nel 1934, di Marco Rigatti fu Giorgio e Liutorimo Talpo.

Ancora ad oggi non si hanno notizie certe sui progettisti dell’opera ma solo di chi vi ha dimorato.

La Famiglia de Peteani

Verso la famiglia de Peteani, ed in particolare modo nei confronti del barone Ferdinando fu Antonio de Peteani (1827 – 1911), i.r. Capitano di Cavalleria oramai in pensione, Fiumicello è riconoscente per l’elevato impegno sociale ed economico attuato dallo stesso.
Il suo nome risulta nel gruppo di fedeli sostenitori di don Adamo Zanetti (parlamentare a Vienna e protagonista del risveglio delle masse rurali), colui che diede vita alle prime casse rurali della Contea Principesca di Gorizia e Gradisca (8 novembre 1896). Partecipò attivamente alla costituzione di questa benemerita banca contribuendone finanziariamente al suo avvio.

La Società Filarmonica Popolare Cattolica (oggi denominata Tita Michelas in memoria del presidente della società Giovanni Battista (detto Tita) Michelas) beneficiò di contributi da Lui erogati, visibili in alcune fotografie dell’epoca ritraenti il podestà di Fiumicello Leonardo Dean, la baronessa De Peteani e la filarmonica nella loro smagliante uniforme.

Il barone Ferdinando diede il Suo pieno sostegno al Monsignor Luigi Faidutti per la vendita di una parte dei terreni di Sua proprietà che si sommarono ai terreni agricoli lottizzati della famiglia Gregorutti in località Papariano di Fiumicello, formalizzato con atto notarile in data 4 luglio 1903. L’operazione interessò complessivamente 176 campi e impiegò per la sua suddivisione 70 famiglie autoctone.
Questo intervento portò alla bonifica e al risanamento dei corsi d’acqua, fino a quel momento ignorati dalle Autorità in quanto vincolati da contratti colonici, debellando così diverse malattie ad elevata mortalità.

La Famiglia Rigatti

La proprietà dell’abitazione rimase ai De Peteani fino al 1931, anno in cui l’intera proprietà viene ceduta alla famiglia Della Noce, che la mantenne per soli 4 anni. Nel 1934 la Villa ed il vicino Parco vennero acquisiti dalla famiglia Rigatti, da cui poi manterrà il nome. ll complesso si articolava su un asse di simmetria centrale con andamento all’incirca nord-sud che corrispondeva ai due ingressi del corpo principale. Tale impianto simmetrico è stato modificato molto probabilmente con il primo passaggio di proprietà (1930-34), eliminando l’ala di sinistra (osservando la Villa da via Matteotti) e sostituendola con un portico terrazzato al piano nobile. Risalgono sicuramente a quel periodo la decorazione delle pareti esterne del piano terra a formare un basamento, la pavimentazione del piano terra realizzato in seminato veneziano molto povero e le decorazioni in ferro apposte sulla facciata. Risale probabilmente a quel periodo l’eliminazione dell’

La Famiglia Naclerio

Villa Rigatti e il Parco vengono attualmente curati dalla famiglia Naclerio che, attraverso un accurato studio, nel 2006 ne fecero rifiorire i dettagli con un cospicuo restauro architettonico e con la valorizzazione di particolari di pregio in grado di renderla la location ideale per ogni evento mondano.

Fonti Storiche
  • Ufficio Tavolare di Cervignano del Friuli UD – il diritto di proprietà è stato iscritto a nome del barone Ferdinando de Peteani nel 1885
  • Archivio di Stato di Gorizia GO – Mappe Censuarie del Comune di Fiumicello nel Litorale – Circolo di Gorizia – Distretto di Cervignano n.1123 del 1811, n.1147 del 1825-1832
  • Biblioteca Statale Isontina – civica di Gorizia GO
  • Famiglia Rigatti e loro eredi – Fiumicello UD
Bibliografia
  • G. Milocco (prima elaborazione cartacea del testo)
  • N. Agostinetti, l’Onorevole Adamo Zanetti – prete contadino (1859 – 1949), Udine 1977
  • N. Agostinetti, Ad Thiel – Fiumicello Terra Friulana, Udine 1996
  • P. Caucig, Attività sociale politica di Luigi Faidutti (1861 – 1931), Udine 1977
  • E. Marcon, Gastaldia – Pieve – Nobile Comune di Fiumicello – Cenni Storici, Cividale 1958
  • G. Milocco (a cura di), Flumisel, Mariano 1995
  • V. Spreti, Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana (1928 – 1936), pag. 292
  • Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Parchi e Giardini Storici, ed. 2013, pag. 259
  • Istituto Regionale Ville Venete, Beni Architettonici e Ambientali, Edifici e Manufatti, Venezia 2005, pag. UD 086
  • S. Pratali Maffei (a cura di), Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, IRVV – Marsilio, Venezia 2005